

Vivaldi compose molta musica sacra fra il 1713 e il 1719 per il Conservatorio della Pietà, che, a quel tempo, era un istituto di assistenza per fanciulle orfanelle, luogo in cui il Prete Rosso lavorò per gran parte della sua vita.
Il Gloria in Re Maggiore era forse concepito per tale istituto a riprova del fatto che non sono previste voci maschili naturali; è quindi possibile che le ragazze dovessero cantare tutte le parti, anche se, presumibilmente, il registro di basso era affrontato un'ottava più alta.
Il Gloria è costituito da 12 movimenti oculatamente contrastanti, con repentine variazioni d’umore e grandi cambiamenti nella trattazione delle parti vocali e strumentali. L’incipit è snello ed unisono con la chiave tonica, tipico del compositore.
Nella struttura di soli e coro che si susseguono, Vivaldi cambia il tessuto efficacemente, dimostrando la sapienza con cui era in grado di variare i colori musicali e palesando la maestria con cui sapeva impiegare le chiavi.
Degni di nota il Domine Deus, assolo del soprano, e la fuga doppia finale Cum Sanctu Spiritu, di pugno di Giovanni Maria Ruggeri, compositore veneto di una generazione precedente di quella vivaldiana.
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![]() Luogo: Chiesa Parrocchiale di Curnasco Autore della registrazione: Rossano Lombarda Corale Imago Vocis Soprano: Colombo Romilda - Contralto: Luisa Giordano Pianoforte: Samuele Pala Direttore: Paolo Signorelli |